Museo della Specola
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Informazioni turistiche
Ingresso da: Via Romana 17. Tel. 055 2288251 e-mail: specola@specola.unifi.it.
Orario di apertura: Feriali e festivi: 9-13. Chiuso il mercoledì.
Biglietto d'ingresso: Intero: 5 Euro; ridotto: 2,50 Euro.

Il Museo della Specola, oltre all'antico osservatorio astronomico (la specola), ospita una grande varietà di collezioni naturalistiche e soprattutto le famose figure anatomiche in cera del XVIII secolo.

Storia - Di particolare interesse

 Storia


L'origine del museo risale al 1771, quando il granduca Pietro Leopoldo di Lorena riordinò le collezioni medicee degli Uffizi e di Palazzo Pitti, separando tutto il materiale scientifico e naturalistico e riunendolo in questo nuovo museo realizzato appositamente ed inaugurato nel 1775.
Per iniziativa del primo direttore della Specola, il fisiologo Felice Fontana, fu costituito un laboratorio specializzato nella lavorazione della cera, nel quale lo scultore Clemente Susini ed altri artigiani realizzarono fra il 1775 e il 1814 gli oltre 600 modelli anatomici che costituiscono una delle maggiori attrattive del museo. Il laboratorio rimase attivo fino al 1895 ed è stato riaperto nel 1947, anche se soltanto per la manutenzione delle figure esposte.


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In origine nel museo della Specola si trovavano anche gli strumenti astronomici utilizzati da Galileo Galilei, raccolti alla morte dello scienziato (1642) dal cardinale Leopoldo de' Medici, fondatore dell'Accademia del Cimento: nel 1841, in occasione del Congresso degli Scienziati Italiani, il granduca Leopoldo II fece costruire una sala monumentale destinata ad ospitare questi strumenti, la cosiddetta Tribuna di Galileo. In epoca successiva questi cimeli del grande astronomo furono trasferiti al Museo di Storia della Scienza vicino agli Uffizi, e così la Tribuna è rimasta vuota.

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 Di particolare interesse


Raccolte naturalistiche: il museo ospita numerose collezioni di animali, spesso presentati in accurate ricostruzioni del loro habitat, compreso l'ippopotamo che viveva nel Giardino di Boboli al tempo del granduca Pietro Leopoldo. Oltre ai reperti visibili al pubblico, la Specola possiede anche raccolte non esposte nelle sale e a disposizione degli studiosi, come la ricca collezione di insetti (2.000.000 di esemplari);
La raccolta dei preparati anatomici in cera: questa è la denominazione originale delle figure in cera che riproducono con estrema fedeltà particolari del corpo umano. La collezione delle figure anatomiche comprende sculture del XVIII secolo (realizzate da Clemente Susini, Francesco e Carlo Lorenzuoli e Luigi Calamai) e del XIX secolo (1848-95) di Enrico Tortoli. Nel museo sono esposte anche le Scene allegoriche di Gaetano Zumbo (fine del XVII secolo), scene composte da sculture in cera che rappresentano soggetti come la morte e la peste;
La tribuna di Galileo: al primo piano si trova la tribuna realizzata dall'architetto Giuseppe Martelli per ospitare gli strumenti di Galileo e composta da un vestibolo e una sala a emiciclo. Gli affreschi e i mosaici che la decorano sono di Giuseppe strongezzuoli, Nicola Cianfanelli e Luigi Sabatelli, e la statua di Galileo, ancora visibile nell'emiciclo, è di Aristodemo Costoli.

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